Dall’esportazione all’investimento diretto all’estero

Al giorno d’oggi, sono molteplici i motivi per cui, per un’azienda italiana, è utile ricorrere all’esportazione all’estero: basti pensare a vantaggi quali l’allargamento del bacino d’utenza (e, quindi, del fatturato), l’eliminazione del problema della stagionalità di alcuni prodotti, la varietà di soluzioni e le maggiori opportunità che il commercio internazionale può offrire ad aziende e imprese.

L’economia moderna è fortemente improntata all’internazionalizzazione, ed è il momento storico giusto, per le piccole-medie imprese, per affacciarsi al mercato estero.

Ogni anno, centinaia di aziende nostrane si affacciano al mercato internazionale, adeguando i propri standard qualitativi alle richieste di un pubblico diverso e più ampio dal solito.

Naturalmente, il processo di internazionalizzazione non è una corsa in discesa e, anzi, presenta dei rischi, soprattutto in fase preliminare. È facile, infatti, incorrere in gravi errori di valutazione estremamente comuni, entrando in meccanismi e mindset lesivi nei confronti del nostro business.

Ad esempio, un errore molto comune è quello che ci porta ad affrontare i mercati esteri esattamente come faremmo col mercato domestico, non considerandone, nel quadro generale, le diversità. Del resto, va da sé che affacciarsi a nuove realtà comporti un cambio di prospettiva che rende necessario uscire dalla propria comfort zone, in modo da partire leggeri, scevri da preconcetti e abitudini all’apparenza rassicuranti che si trasformano, però, in vere e proprie gabbie mentali.

Il mondo dell’esportazione è vivo e fervente, ora più che mai: perché perdere l’opportunità di farne parte?

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